Echi da Bose

Bose 2013Dall’1 al 3 di marzo trenta persone, adulti e giovani-adulti, hanno accolto l’invito del Settore Adulti di vivere un intenso momento di spiritulità presso la comunità monastica di Bose. Cogliamo l’occasione per dire che ci dispiace per le persone che pur essendo in lista d’attesa non hanno potuto partecipare in quanto la disponibilità di posti non è aumentata.

Qui puoi leggere la presentazione dell’esperienza scritta da Silvana Ferrari

Al termine dell’esperienza è stato chiesto ai partecipanti di lasciare una traccia come raccontoe testimonianza . Eccole.

– ” Grazie all’AC che ho ereditati dai miei vecchi genitori e dalla quale ho sempre ricevuto tanto. Anche l’esperienza di questi giorni è stata ottima: amicizia vera ed autentica, attenzione preziosa in un clima di libertà veramente fraterna….. La predicazione biblica chiara ed attualizzata mi ha coinvolta, la riprenderò anche a casa, non solo per la mia spirtualità, ma anche per rendere bello e fraterno il quotidiano in cui opero: catechesi, volontariato, relazioni interpersonali…..” (Maria)

panoramaRituffata in pieno nella mia quotidianità, ripenso a Bose e all’esperienza vissuta con mio marito e con tanti amici, giovani e meno giovani. Bose è uno spazio privilegiato per riflettere, ascoltare e pregare: riflettere su se stessi e sugli eventi che ci accadono e che accadono intorno a noi, ascoltare la parola di Dio e quella dei fratelli, pregare in modo meno frettoloso e meno stanco. Il cammino, centrato sulla fede di Gesù e in Gesù, è stato stimolante per tutti, dalla provocazione iniziale (“la fede come presupposto ovvio del vivere comune”) alla riflessione finale sullo stile di Gesù come “via di accesso alla Verità”. Ognuno di noi, infatti, ha avuto modo – come è emerso nel confronto finale – di sostare sulla parola di Dio, di interrogarsi, di ascoltare le riflessioni degli altri, di pregare … possiamo dirlo? di riorientare la propria vita. Tre i fattori che, a parer mio, hanno aiutato questo cammino: la guida sapiente di don Paolo; il ritmo della preghiera quotidiana dei monaci e delle monache; la lectio divina sulle letture della domenica da parte del monaco Luciano Manicardi. Un grazie di cuore a don Paolo, ai monaci e alle monache di Bose, agli amici dell’Azione Cattolica e anche a te, Silvana. (Giuliana)

romanica1– “Che cosa cercate?” Gesù ad un certo punto incontra Andrea e Giovanni che gli chiedono: «Dove abiti?» E Lui risponde: «Venite e vedrete». Uno può andare a Bose con gli amici mosso nuovamente da una “grande curiosità”, “un forte desiderio di conoscere”.  La fede è un metodo di conoscenza attraverso una testimonianza indiretta, mediata certamente da una comunità credibile, attendibile. Possiamo interpretare quel “desiderio di conoscere” dentro di noi, come già l’inizio di un credito di fiducia verso quei fratelli e quelle sorelle, che vivono come le prime comunità dei cristiani. A Bose, tra i tanti carismi, spicca quello dell’ospitalità. Così si scopre che il vangelo è il volto di Gesù. Chi vive il vangelo ne è testimone responsabile, ma fragile e vulnerabile con la sua vita nel bene e nel male, perché non “possiede possessivamente” ciò che dice, mosso dallo Spirito. “Vieni e seguimi”. Solo Gesù con la sua fede è il testimone perfetto che rimanda sempre al Padre. Alcuni dei tratti dello stile (forma, metodo) di Gesù sono la “santità ospitale” e il “perdono”. Il cristiano che segue Gesù è “ospite della fede” e, perdonando, si converte nel “perdono”, riconoscimento dell’inalienabile promessa di bontà della nostra vita. A Bose, per fortuna, ci si può ancora meravigliare e stupire. (Piergiorgio)

ospitalità– Vorrei esprimere un sincero grazie all’Azione Cattolica adulti,a Silvana Ferrari e a Don Paolo per la bella esperienza degli esercizi spirituali che ci hanno consentito di vivere a Bose.Molto opportuno è stato viverla insieme anche ai giovani, a me ha dato molta speranza,rafforzata dal vedere anche tra i membri della comunità monastica – che io visitavo per la prima volta – tante facce giovani. Le meditazioni di Don Paolo sono state capaci di colpirmi nel profondo,sono risultate un approfondimento formidabile sul tema della ” fede di Gesù e in Gesù”,che già il fascicolo predisposto dagli uffici diocesani ci aveva offerto come tema quaresimale per questo anno della fede. Domani penso di aggiungere alcuni particolari sugli aspetti e i temi che mi han colpito di più. Ora purtroppo mi si chiudono gli occhi e non riesco a continuare. Ciao a tutti e di nuovo grazie.

Vorrei completare i miei ringraziamenti e le mie riflessioni ( iniziate in un messaggio di due sere fa ) circa  la bella esperienza che l’Azione Cattolica mi ha consentito di vivere a Bose l’1-2-3 marzo. Il luogo in cui si sono tenuti  questi esercizi spirituali è stata una scelta secondo me particolarmente felice e azzeccata. Infatti il clima di spiritualità,di essenzialità,di accoglienza e di silenzio che si respira nella comunità ha favorito in tutti noi partecipanti,quasi in modo naturale,la meditazione e l’approfondimento di quanto Don Paolo ci ha proposto in modo così chiaro ed esistenziale sulla fede di Gesù e in Gesù. I momenti di preghiera che i fratelli e  le sorelle di Bose vivono durante la giornata – e a cui noi ospiti potevamo sempre partecipare -ci hanno consentito inoltre di proseguire nell’ascolto della Parola e nel raccoglimento, con una continuità e una freschezza che non siamo abituati a vivere nella vita di tutti i giorni.    La lectio di Luciano Manicardi del sabato sera è stata una proposta molto ricca di approfondimento delle letture della domenica ; mi ha offerto spunti numerosi e formidabili di collegamento con gli eventi che stiamo vivendo sia in campo civile che ecclesiale e circa la necessità di un discernimento comunitario degli stessi. Se ripenso ai tanti rimandi alla Parola di Dio che Don Paolo ci ha proposto durante le tre meditazioni fondamentali,   devo dire che sono stati talmente ricchi  da fornirmi materiale per tutta la parte di Quaresima  che ci rimane da vivere.E mi hanno donato ,contemporaneamente, anche tanta serenità nell’affrontare i miei limiti,le mie fragilità,le mie infedeltà.  Gli aspetti della fede “ di Gesù e in Gesù” che Don Paolo ha trattato sono stati moltissimi, in un tema che può sembrare di primo acchito scontato o astratto. Mi limito a citarne due che  hanno colpito di più la mia sensibilità. Il primo riguarda la fede come affidamento ad una Verità che già  ci abita,ma che ci supera da ogni parte,che siamo consapevoli di non possedere.La possibilità di essere  testimone ( pur vulnerabile e fragile ) passa solo dal “ tenere fisso lo sguardo su Gesù”che mi porta ad un continuo esercizio di ascolto di Lui,come deve succedere in tutte le relazioni . Il secondo aspetto riguarda una delle caratteristiche dello stile di vita di Gesù :il perdono,visto e proposto come un germe di bene inalienabile,che nessun male potrà cancellare.Una promessa di bene che c’è in ogni persona,al di là di ciò che riesce a combinare.Quanta fiducia dà questo alla nostra fragilità,ma anche alla nostra  capacità di comprensione della fragilità degli altri! Sono tornata alla realtà di ogni giorno della mia famiglia,della mia comunità,con le sue fatiche,le sue durezze,le sue speranze,con una carica di fede credo più consapevole ma anche più biblica e quindi più realistica. Grazie mille di cuore a chi con tanta dedizione e convinzione ha organizzato e reso possibile quest’esperienza, in primis Silvana e Don Paolo.     Saluti carissimi a tutti           (Maura)

 

zona ospiti– Prima di questo week end non ero mai stato a Bose. Appena sono arrivato mi ha colpito profondamente. In quei luoghi si respira un’aria di pace e tranquillità che permette di uscire, almeno temporaneamente, dalla routine fordista della nostra vita post moderna. Sono stati due giorni intensi nei quali passeggiando tra campi e boschi o riflettendo nella Chiesa monastica ho potuto meditare e ritrovare me stesso, capirmi, comprendere dove voglio andare e dove sto andando. Le meditazioni proposte da don Paolo Camminati chi hanno aiutato a guidare il nostro pensiero per poter riflettere in profondità sul senso della Fede. Stimolante è stata anche la lectio divina sulla Parola di Domenica di Padre Manicardi della Comunità Monastica. Una riflessione così rigorosa e profonda può nascere solo dall’Incontro con Dio nella meditazione e ci ha donato un’analisi nuova e non scontata. Ora tocca noi metterla in pratica nella quotidianità. È stato bello conoscere la Comunità, una Comunità che vive intensamente la Parola nella quotidianità, nella tradizione ma senza essere tradizionalisti, una Comunità che con l’esempio della vita monastica prova a dare un contributo verso l’Unità delle Chiese cristiane. (Paolo)

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