Un film che fa pensare

giorno-devi-andare_emb4Dopo Il vento fa il suo giro e, soprattutto, L’uomo che verrà, è in uscita il nuovo film di Giorgio Diritti Un giorno devi andare. Molti ne parlano – spesso bene – perché è un film fatto bene, fa pensare e costringe a farsi delle domande. Ecco alcuni articoli dedicati al film.

Avvenire, 26 marzo 2013

Avvenire, 26 marzo 2013, intervista al regista Giorgio Diritti

Repubblica, 26 marzo 2013

Corriere della Sera, 26 marzo 2013

La Stampa, 26 marzo 2013, intervista all’attrice protagonista Jasmine Trinca

 

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Una risposta

  1. Francesca ha detto:

    Non ho letto critiche, ma ho visto il film e devo dire che mi ha un po’ delusa. Certo avevo aspettative alte su questo regista, dati i lavori precedenti. Però salvo il titolo. Perché ‘Un giorno devi andare’ è un gran titolo. Ci consegna l’imperatività del movimento, con quel ‘devi’ che si impone. Forse io avrei detto ‘puoi’, salvaguardando la libertà del soggetto. Invece Diritti, o chi per lui, ha scelto un verbo sfacciato, che sembra passar sopra all’individuo. E a me è piaciuto. Mi ha aperto alla speranza che sempre abita il movimento, alla bellezza dell’umano che non può farsi bastare l’attesa quando è attesa sterile. Si va. Come canta Daniele Silvestri
    “Che salpino le navi,
    si levino le ancore e si gonfino le vele,
    verranno giorni limpidi e dobbiamo approfittare
    di questi venti gelidi
    del Greco e del Maestrale, lasciamo che ci spingano al di là di questo mare, non c’è più niente per cui piangere o tornare.

    Si perdano i rumori e presto si allontanino i ricordi e questi odori,
    verranno giorni vergini e comunque giorni nuovi,
    ci inventeremo regole, ci sceglieremo i nomi
    e certo ci ritroveremo
    a fare vecchi errori,
    ma solo per scoprire di essere migliori. “

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