Anno pastorale 2013/2014
La dimensione ecclesiale della fede – vedi sito della diocesi – è il tema dell’anno pastorale 2013/2014 che, come tradizione, comincerà con il convegno che si terrà a Piacenza dal 5 al 7 settembre (scarica il volantino). L’AC, in vista del proprio programma annuale, ha sempre tenuto in grande considerazione il programma pastorale diocesano, per questo motivo invitiamo – soprattutto i Presidenti e i responsabili parrocchiali – gli aderenti, nel limite del possibile, a partecipare gli appuntamenti del Convegno.
Ascoltavo l’assolo struggente del sax di Clemons Clarence in Jungleland di Bruce Springsteen mentre i boschetti di robinie della Valnure scorrevano via ai lati dei finestrini e pensavo che Jungleland è anche ormai il territorio delle nostre coscienze accartocciate e disordinate.
Ci sono asfalti infuocati e rabbiosi nei cuori di molti, a volte sembra di noi tutti. Incapaci di conferirci fiducia e aperture di credito. Come in agguati continui stiamo arroccati e chiusi a contarci le offese e a rimarcare i punti di vista diversi, quelli che ci dividono, ci fanno star male comunque e da cui non sappiamo comunque derogare.
Ma dov’è finita la sollecitudine alla comunione? L’input di Gesù all’amarvi gli uni gli altri, gareggiando nello stimarvi a vicenda?
Le note di Big Man mi roteavano nell’anima tra Molino Croce e il bivio per Carmiano e mi chiedevo : quanta voglia abbiamo che la pace negli animi e nella Chiesa ritorni a placare le nostre contese? Quanto desideriamo uno stile diverso, uno sguardo nuovo, una linfa buona che scorra nelle nostre parole e nei nostri comportamenti reciproci? Forse non lo desideriamo più. Non siamo più capaci di immaginarla una comunità che esprima l’amore. Ci sembra tanto lontano dal reale da non sentirlo come sforzo possibile.
E questo è uno dei peccati più grandi.
Per questo “Aspettatevi gli uni gli altri” è il richiamo più incisivo e accorato che il cammino di quest’anno ci fornirà. “ Ciascuno, dunque, esamini se stesso e poi mangi del pane e beva dal calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.” Tremende le parole di Paolo.
In una delle versioni meglio riuscite:
http://www.youtube.com/watch?v=tGU0z1DGO8E