Due giorni socio-politici a Bobbio

Organizzare un’uscita per i giovani, in un momento di respiro e relax come possono essere le vacanze di Natale, è una cosa che noi di Azione Cattolica siamo abituati a fare. Certo la pandemia ha cambiato di molto i nostri piani negli ultimi anni, ma se appena è stato possibile questo genere di attività non è mai stato messo in discussione. Più si diventa adulti più il gruppo diventa raccolto, quasi intimo, ma di quella intimità che ti avvolge sin da subito, che non devi guadagnarti neanche con troppa fatica ed a cui devi solo dare un assenso per essere ammesso. Un clima che ci piacerebbe non fosse però dedicato solamente alle riflessioni sulla nostra fede, sulla comunità cristiana, sulle tematiche sociali a noi più vicine e rodate, ma anche ad una visione più ampia di comunità, tramite colei che in essa ne tesse i rapporti, ovvero la politica. Per questo l’abbiamo scelta come tema dell’uscita giovanile di inizio anno, l’8 e il 9 gennaio a Bobbio: per tentare di portare quel clima, sinonimo per noi di AC, all’interno di un argomento spinoso, profondamente divisivo, e su cui spesso si preferisce sorvolare per evitare discussioni a cui non ci sentiamo pronti. Siamo fermamente convinti invece che questo non sia possibile, a meno di essere completamente estranei dal mondo, e che la cosa migliore sia affrontare questo grosso dilemma confusionario che volendo o non volendo entra a gamba tesa nella nostra vita all’affacciarsi dell’età adulta. Innanzitutto, nobilitandola, dandole un’accezione maiuscola che spesso perde perché troppo strattonata da giochi di potere e lontana dalla concreta realtà della vita quotidiana. Poi riflettendola al di sotto delle parti, dimenticando i partiti, che ormai rappresentano una visione fin troppo monolitica, ed evitando la semplificazione, un’arma che partendo da fulcro ha ottenuto l’effetto opposto, allontanando tanti giovani. Guardiamola in faccia questa fantomatica complessità, e potremmo scoprire che abbiamo tutti gli strumenti per gestirla ed apprezzarla, l’importante è provarci, assentire, provando a vedere se questa intimità ci avvolge ancora una volta.

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