Esercizi spirituali per gli adulti

esercizi adulti 2016Come ogni anno il Settore Adulti di Azione Cattolica propone l’esperienza degli Esercizi Spirituali (26-28 febbraio “Oasi Mistica” di Torrazzetta), un tempo cioè dedicato all’ascolto della Parola, alla meditazione e al silenzio. E’ un’occasione molto preziosa che come Azione Cattolica sosteniamo e proponiamo a tutti gli interessati.

Gli Esercizi Spirituali, che avranno come titolo “Giuseppe, la storia più bella” e faranno riferimento al tema della Misericordia, saranno guidati da don Emilio Centomo, Assistente Nazionale del Settore Adulti di Azione Cattolica

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Una risposta

  1. elena camminati ha detto:

    UNO STRUMENTO PER LA VITA SPIRITUALE DEL LAICO.
    IL TACCUINO:

    “Non possiamo separare la Parola di Dio dalla realtà storica in cui si annuncia.
    Perché non sarebbe più Parola di Dio: sarebbe storia, libro di pietà,
    come una Bibbia nella nostra biblioteca. Ma si fa Parola di Dio perché incoraggia,
    illumina, contrasta, ripudia, elogia ciò che si fa oggi in questa società …
    la Parola è come il raggio di sole che viene dall’alto e illumina” (O. Romero).

    1. Un taccuino per annotare fatti, pensieri, nomi di persone ed emozioni della giornata, delle giornate vissute. Sono avvenimenti positivi o laboriosi, modi di essere e di fare, frustrazioni e sentimenti che colpiscono e che rimangono maggiormente impressi nell’arco della giornata. Accanto a ciascuno, eventualmente, si può anche annotare una propria percezione o tentare di svelarne il significato recondito.
    2. Un taccuino per distanziarsi dalla realtà e vederla meglio, per cogliervi i segni, le tracce, le orme di qualcosa di oltre, di un significato che dia spessore e gusto al vivere quotidiano. Ci si può domandare: Questo fatto che senso ha per me? Chi sono io e chi sono chiamato ad essere? A cosa mi rimanda? I significati emergono attivando le sorgenti di senso: l’intuizione affettiva, la riflessione umana, la Parola di Dio.
    3. Un taccuino per ricordare meglio quello che ci ha fatto battere il cuore prima e poi ci ha fatto riconoscere, attraverso la scrittura di quello che succede nella nostra vita, una presenza, la sua presenza, e cominciare a dare del tu al Padre.
    4. Un Taccuino per esser fedeli alla logica dell’incarnazione che ci dice che incontriamo Dio sempre dentro la nostra vita concreta.
    5. Un taccuino per coltivare lo stupore dei suoi doni in tutte le cose buone, belle e vere della vita, per accogliere la meraviglia di una Parola che ci raggiunge attraverso le strade più impensate, e vivere riconoscenti e grati. Saper ringraziare proprio perché lo impariamo a riconoscere nella trasparenza delle cose.
    6. Un taccuino per imparare a stare nell’ambivalenza della vita che non è idealisticamente perfetta, ma è insieme bella e faticosa. E noi siamo peccatori in cammino verso la santità. Anzi, il dolore, la difficoltà, la frustrazioni ed anche il peccato sono i luoghi di nuove chiamate di Dio. Sono occasione di cambiamento, crescita e conversione.
    7. Un taccuino per pregare, dopo aver sostato sulla vita. Una preghiera di ringraziamento, di richiesta di perdono o di lode, a seconda dei fatti contemplati nella vita.
    8. Un taccuino per tornare poi subito alla città, alla vita, come i due di Emmaus, e mettere in atto scelte e comportamenti significativi e significanti. E raccontare quello che abbiamo vissuto e visto, come germogli di risurrezione.
    9. Un taccuino per rileggere ogni tanto le cose annotate e scoprire lentamente il filo rosso che unifica la nostra vita e per imparare a leggere l’opera del Signore in noi: «Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di gioia» (Sal 125,3). Per prepararsi all’incontro con l’accompagnatore spirituale e sostanziare il nostro cammino di vita spirituale con la solidità dei fatti e dei sentimenti.
    10. Un taccuino da vivere secondo i momenti della vita. Ci sarà un taccuino delle cose belle, uno della gratitudine, uno del dolore, uno delle frustrazioni, uno della gioia, uno dell’amore. Anche un taccuino per prepararsi a raccontare in gruppo. Ma ciò che conta è che sia sempre un taccuino per allenarsi a vivere IL PRIMATO DELLA VITA, dove il Signore è già all’opera e lo imparo a riconoscere con la luce della Parola, per ritornare alla vita risignificata, consolidati nella vocazione (2 Pt 1,10: “Cercate di render sempre più sicura la vostra vocazione”).

    “Se vedi che un giovane monaco con la sua volontà vola verso il cielo, afferralo per i piedi e tiralo giù, poiché non ne riceverebbe alcun vantaggio” (Sant’Antonio del deserto).
    (don Emilio Centomo, Assistente Nazionale Adulti di Ac)

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