Appuntamento importante

2013-05-19 20.58.22 Ormai è una tradizione il luogo, ma non solo. L’ultimo Consiglio diocesano prima dell’estate, da qualche anno, è diventato un importante momento di verifica, di formazione, di incontro e anche di convivialità. E’ un Consiglio diocesano – quindi rivolto necessariamente ai nuovi Consiglieri del Triennio – ma aperto a tutti, in particolare ai Presidenti, ai Resposnabili parrocchiali e algi aducatori.

L’appuntamento è per domenica 8 giugno a Villo’ di Vigolzone. Leggi la lettera di invito.

Nella lettera troverete anche un altro appuntamento significativo per l’AC, sabato 7 giugno, alle ore 18.00 nella parrocchia di S.Anna verrà celebrata l’eucarestia in suffragio del prof. Berti per il quale si è appena conclusa l’istruttoria diocesana in vista della canonizzazione. Giuseppe Berti è stato una figura molto significativa per l’AC di Piacenza e vogliamo far parte di questo suo cammino verso il riconoscimento della sua santità. Per questo motivo – come leggerete dalla lettera – prima della messa del 7 giugno, alle 17.30, ci sarà un breve ricordo del legame tra il prof. Berti e l’Azione Cattolica.

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Una risposta

  1. elena camminati ha detto:

    L’ho incontrato una volta sola quel professore di altri tempi. Era il 1975 e si festeggiava, con l’enfasi e la retorica di allora, il 30° della Liberazione. All’assemblea degli studenti del Liceo Scientifico Respighi io ero una pivella che capiva ancora pochissimo dei meccanismi che governavano il gioco delle parti (politiche) delle forze in campo anche tra gli studenti.
    Ma quel giorno a parlarci fu chiamato lui, il professor Giuseppe Berti.
    Come esponente delle Resistenza, partigiano cattolico, imprigionato e poi liberato per uno scambio di prigionieri, fu chiamato a raccontare a noi, studenti di Piacenza, cosa fu per lui combattere il fascismo; lui che di mestiere aveva fatto il professore di Liceo ma a Cremona.
    Non ricordo nulla di quello che disse ma ricordo distintamente quanto mi stupì il rispetto con cui tutti, proprio tutti studenti e docenti di ogni colore politico – e allora lo scontro politico verbale e non era “normale” anche in una scuola – , lo accolsero in assemblea, lo presentarono e lo fecero parlare.
    Quell’omino magro e sempre vestito pesante – ho come un flash nella memoria – morì solo quattro anni dopo e ora la nostra Chiesa si sta chiedendo se incarnò tanto bene il Vangelo da poter diventare beato o forse addirittura santo: che sia testimone per noi.
    Aveva imparato l’abc della fede, di una fede profonda, consapevole, fatta di gesti e di affidamento, nelle fila dell’Azione Cattolica di cui fu anche Presidente Diocesano negli anni ’50. Gran bel tipo Giuseppe Berti.
    Merita davvero che tutti impariamo a conoscerlo, a imitarne le virtù, a capire come possiamo proseguire la sua opera tra gli uomini ora che lui ha raggiunto il Cielo.
    “Un laico che ha portato dentro la storia la memoria viva del Salvatore” così lo tratteggiava il vescovo Enrico Manfredini.

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