Convegno a Sant’Antonio

Da alcuni anni, in occasione delle celebrazioni per la festa del santo patrono, la parrocchia di S. Antonio a Trebbia propone una serata sui temi del dolore e del fine vita.

La figura di S. Antonio nella tradizione popolare è da sempre collegata alla cura del fuoco di S. Antonio (herpes zoster), per questo la comunità di S. Antonio a Trebbia e in particolare l’AC parrocchiale hanno scelto di recuperare anche questa dimensione del culto del Santo, proponendo un momento di confronto e riflessione sugli aspetti sociali della sofferenza: inoltre in passato, come testimoniano molti reperti storici di cui una pianta conservata nella canonica parrocchiale,  è stato presente fino agli editti napoleonici un ospedale per le quarantene, luogo dove dovevano sostare i pellegrini non in buona salute per evitare il rischio di epidemie, proprio alle soglie della città nel territorio della frazione. 
La tradizione del Convegno ha avuto inizio nel 2015 quando il dott. Signaroldi  ha tenuto una relazione sulla cura dei malati senza speranza; nel 2016 l’equipe medica della casa di Iris ha focalizzato il proprio intervento sui malati terminali. Nel 2017 il Convegno ha ospitato il prof. Andrea Porcarelli sul tema del fine vita e libertà e ha visto la promozione e collaborazione dell’AC diocesana: nella serata si è svolto anche il conferimento del riconoscimento alla memoria di Stefania Rossi.
Il prossimo 15 gennaio, l’appuntamento avrà a tema “La morte e il morire: tra libertà, relazione e cura”: la prof. ssa Elena Colombetti, docente di Filosofia Morale dell’Università Cattolica di Piacenza affronterà i temi del biotestamento, accanimento terapeutico e cure palliative: la proposta è intesa come occasione per favorire il dialogo su questi temi all’interno della comunità cristiana e nella società.
Come Azione Cattolica ci sentiamo interpellati a dare il nostro contributo al dibattito sociale e ancor prima a cercare occasioni che aiutino a formare le coscienze nella conoscenza.

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