Ciao Tom!

A Resy“….ma l’animo è sempre stato lo stesso, quello di una persona che poneva intelligenza e cuore al servizio della Chiesa, per l’edificazione di comunità cristiane autentiche attraverso la formazione spirituale di personalità cristiane mature. In questo atteggiamento don Antonio è stato sostenuto da robuste radici alle quali era profondamente legato: la sua famiglia, anzitutto, poi il suo paese, Grondone, la sua maestra, la sua diocesi, la sua Azione Cattolica…Dovevamo parlare, Signore, per non sentirci abbandonati e soli; ma ora consegniamo a te le nostre parole, le affidiamo al tuo silenzio” (dall’omelia del Vescovo Luciano Monari durante il funerale).

Con una commozione e una gratitutidine immense vogliamo ancora testimoniare il nostro legame con il Tom e pubblichiamo l’omelia che mons. Luciano Monari ha tenuto durante il funerale; inoltre abbiamo chiesto ad alcuni amici che sono stati Presidenti diocesani di scrivere un loro ricordo personale. Ringraziamo questi nostri amici e invitiamo tutti coloro che volessero farlo di scrivere il loro ricordo utilizzando la possibilità di commentare questa pagina.

Una riflessione della nostra Presidente diocesana, Elena Camminati dopo la messa che si è svolta lunedì scorso, 23 febbraio, in Cattedrale.

Omelia mons. Monari

Chiara Sacchi

Claudio Ferrari

Pier Paolo Triani

Riccardo Biella

Silvio Bisotti

 

 

 

 

 

 

 

 

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5 risposte

  1. Stefano Bertuzzi ha detto:

    Il Tom (l’ho visto poco dopo che era diventato vescovo, per cui per me e’ sempre “il Tom”) era una mente sopraffina, un pensatore radicato nella realta’ e soprattutto nella realtà delle relazioni, delle persone. Lui partiva da lì, dalle persone, ed arrivava dritto dritto a Dio. Questa era per me una delle cose più uniche del Tom.

    Grazie Tom, oggi ti ho ricordato ad un retreat di tutto il mio senior management; il management parte dalle persone e tu me l’hai insegnato meglio di chiunque altro. Per la prima volta mi sono commosso mentre parlavo ai miei collaboratori (imbarazzante, Tom, guarda che scherzo mi hai fatto!) pero’ penso sia il segno della forza dei legami che tu hai costruito con tutti noi che sono cresciuti con te e grazie a te. Ciao, Tom!

  2. Domenico Cantu' ha detto:

    In questi giorni tante emozioni, rimpianti, ricordi del Tom:

    EMOZIONI: Ieri pomeriggio nel Duomo di Modena, stipati come sardine, accaldati, con gli occhi lucidi,
    abbiamo vissuto una intensa esperienza di Chiesa viva e piena di “vita bella e buona”,
    pur paradossalmente alla presenza della morte che ci ha portato via (ma solo dalla concretezza della vita “terrena”) il nostro Tom.
    Durante il canto del Padre Nostro la chiesa davvero vibrava, risuonava… che siano le famose “pietre Vive” ?
    Questi momenti fanno bene alla nostra “fede ecclesiale”, spesso messa in crisi da nostri limiti.

    RIMPIANTI: Anche noi in questi anni “da Vescovo” la avevamo un po’ perso di vista,
    da qui il rimpianto per non averlo magari “disturbato” passando per Cesena o per Modena.
    Scusa Tom se forse ti abbiamo considerato troppo “un Vescovo” e meno “un vecchio amico”.

    RICORDI: il Tom – a differenza del sottoscritto – non alzava mai la voce, ascoltava tutti, mediava,
    diplomaticamente smussava gli spigoli, smorzava i toni, suggeriva ed esprimeva calma.
    Il suo ricordo e la sua protezione dal cielo ci aiuti a vivere questo stile..

  3. Massimo Berzolla e Lucia Tagliaferri ha detto:

    Senza girarci troppo intorno, possiamo solo dire che per me e Lucia è stato una persona molto importante.
    Desidero ricordarlo con voi per ciò che è sempre stato, un uomo/prete/vescovo che seguiva Gesù, “vero Dio e VERO UOMO”.
    Per questo vorrei riprendere le parole che Borges mette in bocca a Gesù parafrasando Giovanni: la conclusione della lirica mi fa pensare alle origini dell’alta val Nure del Tom e all’umanità grande e accogliente che ha riversato su tutte le persone che hanno avuto la fortuna di incontrarlo sul loro cammino.

    Ciao, Tom.

    Giovanni, I, 14

    Non sarà questa mia pagina enigma minore
    di quelle dei Miei libri sacri
    o delle altre che ripetono
    le bocche inconsapevoli,
    credendole d’un uomo, non già specchi
    oscuri dello Spirito.
    Io che sono l’È, il Fu e il Sarà
    accondiscendo ancora al linguaggio
    che è tempo successivo e simbolo.
    Chi giuoca con un bimbo giuoca con ciò che è
    prossimo e misterioso;
    io volli giocare coi Miei figli.
    Stetti fra loro con stupore e tenerezza.
    Per opera di un incantesimo
    nacqui stranamente da un ventre.
    Vissi stregato, prigioniero di un corpo
    e di un’umile anima.
    Conobbi la memoria,
    moneta che non è mai la medesima.
    Il timore conobbi e la speranza,
    questi due volti del dubbio futuro.
    Ed appresi la veglia, il sonno, i sogni,
    l’ignoranza, la carne,
    i tardi labirinti della mente,
    la misteriosa devozione dei cani.
    Fui amato, compreso, esaltato e sospeso a una croce.
    Bevvi il calice fino alla feccia.
    Gli occhi Miei videro quel che ignoravano:
    la notte e le sue stelle.
    Conobbi ciò ch’è terso, ciò ch’è arido, quanto è dispari o scabro,
    il sapore del miele e della mela
    e l’acqua nella gola della sete,
    il peso d’un metallo sulla palma,
    la voce umana, il suono di passi sopra l’erba,
    l’odore della pioggia in Galilea,
    l’alto stridio degli uccelli.
    Ho conosciuto pure l’amarezza.
    Ho affidato quanto è da scrivere a un uomo qualsiasi;
    non sarà mai quello che voglio dire,
    ne sarà almeno un riflesso.
    Dalla Mia eternità cadono segni.
    Altri, non questi ch’è il suo amanuense, scriva l’opera.
    Domani sarò tigre fra le tigri
    e dirò la Mia legge nella selva,
    o un grande albero in Asia.
    Ricordo a volte con nostalgia l’odore
    di quella bottega di falegname.

  4. DOMENICO CANTU' ha detto:

    dal testamento spirituale:
    Grazia del Signore è stato il Seminario Urbano, grazia è stato il Collegio Alberoni;
    grazia sono stati gli studi a Roma e le esperienze pastorali
    che mi hanno permesso di amare e apprezzare tutte le vocazioni,
    vivendo nella Chiesa la corresponsabilità, la compresenza e la complementarietà dei doni dello Spirito.
    Ringrazio il Signore del dono grande della Chiesa che mi richiama la presenza storica di Gesù Cristo.
    + Antonio Lanfranchi, Modena 14.9.2014

    “amare e apprezzare tutte le vocazioni” GRAZIE TOM

  5. ELENA CAMMINATI ha detto:

    preghiere dei fedeli alla messa di suffragio di settima. Cattedrale di Piacenza 23 febbraio 2015
    1. “Preghiamo per la Chiesa, che don Antonio ci ha sempre insegnato ad amare come Madre e Maestra, perché possa continuare ad essere, con la sapiente guida del Papa, dei vescovi e dei presbiteri, segno visibile per ogni uomo dell’amore misericordioso del Padre”.
    2. 2. La sofferenza e la malattia segnano ogni giorno la vita dell’uomo e hanno segnato anche la vita di Don Antonio, ma il “Tom” ci ha dato testimonianza della forza della fede anche nei momenti più difficili e bui ascoltando Gesù che dice “Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”.
    Per chi soffre e per chi è nella malattia e per chi se ne prende cura, affinché possano vivere come lui la sua stessa sequela,
    Preghiamo
    3. Con l’amore e la cura di un padre, Tom ha accompagnato tante coppie nel cammino matrimoniale, esortandole, con le parole di San Paolo, a essere ‘liete nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, sollecite per le necessità dei fratelli, premurose nell’ospitalità’.
    Ti affidiamo Signore le famiglie, soprattutto quelle che fanno più fatica, perché riescano sempre a vivere con questo stile e a testimoniare la bellezza del tuo amore fedele, come Tom ci ha insegnato con passione ed entusiasmo nel suo ministero.
    4. Come giovani di Azione Cattolica viviamo il nostro cammino di fede seguendo i passi di chi ci ha preceduto. Ne riconosciamo l’importanza, la passione, la speranza che solo la sequela di Cristo può dare. Ti ringraziamo, Signore, per aver fatto precedere la nostra storia dall’esempio di assistenti spirituali come Monsignor Antonio. Donaci lo stesso coraggio nel testimoniare l’amore alla Chiesa e al mondo. Noi ti preghiamo
    5. Siamo qui a pregare per il nostro amico Antonio, vescovo. Lo ricordiamo, con cuffia e giacca a vento, mentre incontrava la gente della sua diocesi colpita dal terremoto, rendendo testimonianza, una testimonianza ecclesiale, di essere vescovo con e per la gente.
    Signore, tu che hai amato la tua città e pianto su di essa, aiutaci a guardare il mondo con occhi di speranza nonostante le difficoltà dei nostri anni; rendici capaci di operare per far crescere comunità cittadine solidali, attente alle donne e agli uomini che le abitano; sostieni e guida coloro che vivono la fatica di tradurre la tua Parola nelle scelte a servizio della propria comunità. Per questo ti preghiamo.
    6. Il caro Tom ci ha ascoltato, ci ha accompagnato, ci ha donato parole di bene per le nostre vite. Aiutaci, Signore, ad essere capaci di ascoltare e accompagnare senza condizioni, di essere persone libere che sanno educare alla libertà. Noi ti preghiamo
    7. Forse l’anima è un mantice che permette all’uomo di entrare in intimo contatto con la vita; il ritmo non è sempre regolare, a tratti sembra scomparire. Invece continua il suo solerte lavoro: si carica di fatiche, speranze, paure, dolori, e poi si annulla in frammenti di respiro per nutrire di significato e dare energia al cammino
    Carissimo Tom che tanto hai donato a ciascuno di noi ora preghiamo per la tua anima che ora è nella pace ed ha conquistato un nuovo fluire: il quieto respiro di Dio.

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