Caro don Paolo…

Le parole di don Simone Tosetti, durante la veglia di ieri sera:

Caro don Paolo,

ciascuna delle persone collegate per questa preghiera saprebbe dire molto di più di quanto io non possa fare, ma spero di riuscire a raccogliere il grande grazie che ciascuno questa sera vuole dirti.

Il momento della morte di una persona cara sembra sempre annebbiare i tanti momenti belli che la vita, la tua vita, ci ha regalato. Noi seppur sopraffatti dal dolore, vogliamo pregare per te e rendere grazie a Dio per la tua esistenza, memori di tutto ciò che di bello hai saputo farci sperimentare.

Il dolore che ho provato questa mattina alla notizia della tua morte è stato tremendo. Ho provato una sensazione di vuoto, di vertigine. Avevo ancora bisogno del tuo aiuto e del tuo esempio sacerdotale. Mi faceva bene vedere la passione che ci mettevi in tutto, nella tua parrocchia e nell’Azione Cattolica. Tutti avevamo ancora bisogno di te.

Ma ora siamo qui, insieme, tristi per la tua dipartita, ma non disperati, perché la speranza alberga ancora nei nostri cuori, non abbandonati, perché la tua presenza è quanto mai forte, siamo solo bisognosi di tempo, tempo per trovare quel modo nuovo, cristiano, di sentirti e di viverti.

Il Vangelo che abbiamo proclamato, sai bene che solitamente non si legge in queste occasioni, ma ci aiuta a riflettere su una grande verità: quel Regno verso cui tutti siamo incamminati è simile, dice Gesù, ad una festa. Una festa preparata da un padre per un figlio, dove tutto è pronto, dove regna l’attesa di festeggiare insieme, circondati dall’amore.

È questo il luogo che ti si è aperto davanti, don Paolo, un luogo accogliente, dove vivrai la festa dell’incontro con il Padre, dove ritroverai, attorno a quel grande banchetto, tutte le persone che la morte ha allontanato da noi, ma che l’Amore ha salvato.

Ma questo Vangelo centra con te, don Paolo, perché questa festa, cioè questo affetto, questo amore del Padre, ce lo hai sempre testimoniato e fatto sperimentare: con la tua allegria, la tua forza d’animo, le tue parole, con la tua vicinanza, nella creatività del tuo ministero e nell’essenzialità premurosa della tua vita.

Questo Vangelo centra con te don Paolo perché ora questa festa la stai vivendo appieno: quante persone starai già abbracciando, che gioia quando rivedrai il tuo papà! Quanti dell’AC, che ci hanno preceduto, ti staranno accogliendo.

Chissà se lì ci sono le montagne? A te piacevano così tanto… Scalale ancora! Anche noi a Resy lo faremo! Sembrerà di esserti un po’ più vicino. Chissà che lì non ci sia anche qualche piantina di Genepì, che a Resy non se ne trovano più molte…

Ti pensiamo così don Paolo, sempre con lo sguardo sulla tua famiglia, sulla tua Chiesa diocesana, sull’Azione Cattolica che tanto hai amato.

Ciao Camo! E speriamo che al Signore non dia fastidio il fumo del sigaro!

Il documento

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Una risposta

  1. Elena Camminati ha detto:

    Grazie don Simone. In quei giorni durissimi vivevo in un frastuono di dolore che rimbombava dentro e faticavo ad ascoltare altro. Ora dopo un mese il dolore è ancora acutissimo ma ricomposto e riesco ad apprezzare la ricchezza e la benevolenza del tuo saluto di quella sera.
    Anch’io credo che da lassù, oltre ad incontrare la felicità del papà, Paolo potrà accompagnarci e intercedere per tutti noi dell’AC che era nel suo DNA e nel suo cuore e che ha servito con tanta fedeltà e creatività.
    Ti abbraccio
    elena

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